Il mio attuale rapporto col poker è ambiguo. Dopo la fase di completo rifiuto e dopo aver ignorato completamente il passato da giocatrice i sedimenti tornano in superficie.
Non so descrivere esattamente quello che provo: se da una parte vorrei tornare a giocare, seppur occasionalmente, perché sento ancora di avere delle potenzialità e mi piacciono alcune dinamiche d'altra parte ogni volta che gioco e non vinco sento che ho perso tempo, che non vale la pena provare quella sensazione di vuoto e impotenza, che nulla ripagherà il tempo perso, che il gioco non vale la candela, che non è il mio talento e che dovrei fare qualcosa di costruttivo e non distruttivo.
martedì 8 luglio 2014
Sentimenti contrastanti.
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